Se chiediamo ad uno straniero cosa conosce dell’Italia, le prime cose che ci sentiremmo dire sarebbero: “Ah, Italia pasta, pizza, cuocacottadicucina (scherzo, magari)”. L’Italia è il regno della pasta e dei primi piatti. I più famosi al mondo sono spaghetti, tagliatelle, lasagne, tortellini. Ma assieme alla pasta, i primi piatti degli italiani sono ricchi di migliaia di varianti colorate di risotti, gnocchi e minestre. I primi piatti o primo piatto non manca mai nella tavola degli italiani sia a pranzo che a cena.
A suo tempo io ho fatto la tesina di esame da cuoco di 30 pagine sulla pasta fresca. Solo sui tipi di pasta fresca. È impossibile quindi raccontare tutte le varianti dei primi piatti italiani. Esistono inoltre infinite ricette di primi piatti legati alle tradizioni e ai prodotti del territorio. Ci sono zone in Italia ove spostandosi anche solo di 20 km si possono trovare dei prodotti I.G.P. (indicazione geografica protetta). Cosa che non esiste in nessun altro paese al mondo. Anche per questo è un peccato che gli italiani vengano ridotti ad un piatto di spaghetti col pomodoro.
Spero con queste foto di riuscire a trasmettere un po’ della tradizione e del sapore dei primi piatti d’Italia. E … se vi viene voglia di andare questa sera a mangiare in un ristorante italiano o vi siete anche solo accorti di aver aperto la bocca, allora: “Mi piace!"
Foto di Primi Piatti
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Cuoca al lavoro. Cuoco primi piatti. Lavorare in cucina
Non sarò uno chef o un master chef, ma sono un cuoco. Non solo un cuoco ai primi piatti, ma un cuoco dagli antipasti ai dolci. Infatti lavoro come cuoco unico. Diciamo cuoco ai primi piatti solo perché mi piace lavorare ai primi. Fare la pasta fresca o gli gnocchi, per me è una passione. Nei miei menù non mancano mai. Mi è capitato di creare anche 30 menù in un anno. Vuol dire come minimo 200 piatti di menù. O ancora per esempio anche se non sono uno chef pâtissier, uno chef o cuoco pasticciere, ma per le colazioni capita in un anno di preparare anche più di mille torte. (Nota a parte: in Italia un cuoco fa il lavoro di una brigata di chef e prende la paga di un lavapiatti.)
Quindi di piatti ne preparo, peccato che al lavoro non ci sia mai il tempo di fare le foto ai piatti. Non c’è il tempo neanche di mangiare o andare al bagno, figuriamoci fare le foto.
A casa è lo stesso difficile visto che si cucina per mangiare e i commensali non aspettano. Alle volte serve più tempo per fare una bella foto che preparare un piatto. Con questo sito, blog, mi sono accorta che fare il cuoco non è lo stesso che fare il “foto cuoco”, il cuoco fotografo. Lavorare in cucina, com’è?
Attorno alla cucina c’è tanta poesia, la realtà è che lavorare in cucina professionalmente è impegnativo. Innanzi tutto lavorare in cucina è una responsabilità visto che il lavoro consiste nel preparare da mangiare per delle persone. Basta un funghetto sbagliato nel risotto per avvelenare qualcuno. Per secondo metterei il sacrificio. Si lavora in cucina solitamente quando tutti gli altri sono liberi o fanno festa. Un cuoco lavora alla sera e nei week end, quindi è dura con amici e la famiglia. Senza dimenticarci che il cuoco lavora durante le feste, Natale, Capodanno, ecc. In questi casi non c’è niente di poetico. Inoltre, un cuoco che lavora come stagionale può passare 6 mesi lavorando tutti i giorni senza un giorno di riposo. E ancora è fatica. Serve velocità, tanta passione e soprattutto abilità. Un conto è saper cucinare un piatto, un conto è saper fare e gestire un servizio con la sala piena di gente. Aggiungiamo anche un pizzico di capacità di organizzazione, comunicazione, gestione del personale inferiore e superiore. Nota a parte: proprio per tutto questo bisognerebbe riconoscere un giusto compenso a chi lavora in cucina.
Un conto è saper cucinare un piatto, un conto è essere un cuoco.